martedì 30 agosto 2011

DENTRO IL VUDÙ: RITI E MAGIE DI UN MONDO NASCOSTO



GHANA TOGO BENIN - con partenza l'8 di gennaio -

Abbiamo già parlato del voodoo, ma è qualcosa che non smette mai di stuzzicare la nostra attenzione.
Già il nome stesso spiega che è qualcosa di mai realmente conoscibile, catturabile, quindi potenzialmente infinito:
(la parola è costituita dal radicale ‘’vu’’ = nascosto, segreto e dal radicale ‘’du’’, sinonimo della prima sillaba), il mondo dei vudù è un universo nascosto, custode di tradizioni e di segreti sull’ordine cosmico.


Transafrica ancora una volta vuole farvi accedere a mondi più sconosciuti...

l’8 gennaio prepariamoci, si parte per il tour dedicato al Festival Vudù a Ouidah  attraverso Ghana Togo Benin

LA RELIGIONE VUDU'
Il sistema religioso vudù attualmente diffuso nel sud del Togo, fino al fiume Volta in Ghana, è di origine fon, l’etnia maggioritaria nel sud del Benin. Il passaggio dal Benin al Togo è avvenuto tra il XVIII ed il XIX secolo.  I vudù sono considerati come dei messaggeri, degli intermediari fra Dio Creatore e gli uomini e sono incaricati di conservare le tradizioni e l’ordine cosmico. Posseggono moltissima energia che trovano negli alimenti sacrificali, specialmente nel sangue.
Ogni anno, in Benin il 10 gennaio è giorno di festa, in cui si onora la religione tradizionale ed i suoi culti. In particolare a Ouidah si tengono celebrazioni vudù, che radunano migliaia d’adepti, capi tradizionali e  feticheur. Ouidah è considerata una delle capitali  del vudù africano. In questa città, antico porto del traffico negriero dall'architettura afro-portoghese decadente coabitano uno di fronte all'altro il tempio dei pitoni e la cattedrale cattolica. Apice della festa è la processione di tutto il popolo, in tenute tradizionali, verso la spiaggia in onore delle anime di coloro che da qui sono salpati in direzione del Nuovo Mondo. In onore anche di tutti i vudù che hanno la loro dimora nelle acque dell'oceano, in particolare la molto venerata ed altrettanto temuta Mami Wata.

Importante è segnalare che Transafrica si avvale di guide parlanti italiano pur essendo nate e cresciute in contesto vudù, che fungeranno da perfette intermediarie tra il visitatore e questo contesto magico e misterioso.

La lentezza dei personaggi inondati dal sole... il battito lontano delle onde sulla spiaggia... il ritmo dei tamburi rappresentano l'eco mormorante di colonne di schiavi imbarcati su queste spiagge. Un'atmosfera al di fuori del tempo, molto ben descritta da Chatwin nel suo libro «Il viceré di Ouidah», è forse l’imperdibile chicca di questo viaggio, che parte da Accra, si sposta a Lome dove avverrà il primo vero contatto con il mondo vudù: nella periferia della città infatti, visiterete il mercato dei feticci, dove vengono messi in vendita gli ingredienti dei sacrifici vudù. E' qui che i vari adepti dell'animismo locale vengono a comprare gli elementi necessari per i loro culti. Da Lome a Ouidah per il Festival del vudù, quindi Ganvie, esteso villaggio su palafitte.
Direzione nord e sosta presso un importante luogo di culto vudù prima della festa tradizionale della popolazione Tem nel Togo: al centro del villaggio un gran fuoco illumina i presenti, che danno avvio alle danze al ritmo incalzante dei tamburi. I danzatori in stato di trance si lanciano nelle braci, le prendono in mano e in bocca, se le passano ovunque sul corpo senza riportare alcuna bruciatura né dare segno di dolore. Una pista attraverso la catena collinare dell'Atakora vi condurrà all'incontro dei Tamberma, poi visita dei villaggi Dagomba e infine, sosta in un villaggio Konkomba, popolato da donne accusate di stregoneria. Si prosegue per Fiema e Boabeng dove vivono le scimmie sacre (Colobus), poi visita delle cascate nella regione di Kintampo. Proseguimento fino a Kumasi, città legata all’etnia Ashanti, di cui seguirete i noti funerali. Elmina e Anomabu, località di mare, sono la tappe prima del viaggio verso Accra e del rientro su Lome, dove si concluderà il vostro viaggio.

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