giovedì 24 novembre 2011

Danzando nel sacro fuoco

In Togo e Benin si danza nel Sacro Fuoco...


Un viaggio attraverso le culture tradizionali del nord dei due Paesi tra riti coinvolgenti, popolazioni di antica sapienza, complesse alchimie, guaritori e vudu, architetture inusitate e spiagge da sogno sullo sfondo della Storia. Solo 8 giorni ma completi e soddisfacenti, ideali per il periodo invernale quando, solitamente, non c’è molto tempo a disposizione da consacrare ad lungo viaggio.



OTTO GIORNI PER ATTRAVERSARE LA MAGIA
Il nostro viaggio comincia a Lome, città brulicante di vita ma dall’aspetto ordinato: da una parte la suggestiva zona amministrativa, con la sua architettura in stile coloniale e dall’altra l’animato quartiere ‘degli affari’, dove spicca il coloratissimo mercato centrale.
La capitale del Togo è famosa per i suoi mercati: spostandosi In periferia incontriamo Akodessewa, il mercato dei feticci, una sorta di farmacia ambulante dove guaritori e sciamani possono trovare il necessaire per i loro riti vudù. Corna e teste essiccate di animali, usate per ottenere potenti pozioni curative, fanno bella mostra sui banchetti insieme ad erbe di vario genere. Si trovano rimedi per tutti i tipi di problemi: annualmente gli sciamani vagano per i villaggi preparando questi feticci di protezione con ricette tramandate di padre in figlio in lunghi anni di apprendistato. Sempre qui gli adepti dell'animismo comprano i gri-gri,  prodotti per risolvere le piccole e grandi grane della vita di tutti i giorni.
In serata si arriva a Sokodé dove assisteremo alla coinvolgente danza del fuoco. Al centro del villaggio arde un gran rogo attorno al quale i danzatori si muovono al ritmo incalzante del tamtam. Alcuni di loro entreranno in trance lanciandosi nelle braci, prendendole in mano, mangiandole senza ustionarsi… Un momento indimenticabile, in cui si sente potentemente la forza della Magia e della Tradizione antica.
La stessa tradizione che troveremo nei giorni seguenti, seppur declinata in altri modi: a Malfakassa-Fazao il popolo Bassar mostrerà le competenze di geologia empirica e arcaica siderurgia sviluppate nei secoli e tramutate in una sorta di esperienza alchemica; sulla catena montuosa dell’Atakora i Tamberma dimostrano la loro fedeltà totale all’animismo con la presenza di grandi feticci a forma fallica posti all'entrata delle loro dimore. Queste sono minuscoli castelli di tre piani fatti d’argilla, riconosciuti di alto valore per la plasticità delle forme addirittura da Le Corbusier. Gli abitanti, notoriamente cortesi, ci lasceranno entrare per scoprire come si vive in queste straordinarie case fortificate.
Incontreremo, quindi, i Betammaribe (alias Somba) e scopriremo come la tradizione nel suo lato vitale e occulto possa imprimersi addirittura sulla pelle: i loro riti iniziatici prevedono varie scarnificazioni corporee volontarie; il ventre degli uomini e la schiena delle donne vengono incisi con raffinati e intricati motivi geometrici. Per tutta la vita queste cicatrici segnano concretamente i riti di passaggio attestanti il procedere del percorso di vita sin dallo svezzamento, quando il bambino viene scarnificato sul volto. Per sempre la pelle ricorda che sei un Betammaribe.
Il sesto giorno si arriva a Bohicon. Nel magnifico Palazzo Reale d'Abomey (patrimonio UNESCO) ci si perde nella Storia, incontrando il volto più  inaspettato e razionale di un potere africano laico ed ufficiale: basti pensare che l'esercito reale dei Dahomey era formato anche da truppe femminili, famose per l'audacia e la bellicosità. Inoltre, l’esistenza di questo regno era riconosciuta già dai Reali francesi nel XVIII secolo.
Passeremo quindi dai palazzi aristocratici al villaggio su palafitte di Ganvie, dove la vita è scandita dal ritmo lento ed imperturbabile delle piroghe, per approdare infine a Ouidah con il suo fascino decadente e malinconico dell’architettura afro-portoghese. Sull’antico porto del traffico negriero si ergono uno di fronte all’altro tradizione e contrasti: da una parte il famoso Tempio dei Pitoni, dall’altra la cattedrale cattolica. Sensazioni discordanti, sospese nello spazio e nel tempo, che Chatwin ha saputo descrivere intensamente nel suo libro Il viceré di Ouidah. In questa magica città, dove i serpenti sono venerati come vudù protettori, dove ancora risuonano i lamenti delle colonne di schiavi in cammino verso la via del non-ritorno, sentirete lo spirito forte ed affascinante dell’Africa che pervade i suoi paesaggi architettonici e naturali, dal Forte portoghese fino al superbo estuario, in cui le acque del fiume e dell'oceano si incontrano lambendo spiagge bianche e deserte, incorniciate da lagune e foreste di mangrovia. I villaggi dei pescatori che abitano queste coste meritano una sosta per le singolari abitazioni costruite con rami delle palme intrecciate e per le grandi piroghe scolpite in modo artistico. Non mancherà, infine, lo spazio per il relax in spiaggia, sotto l’ombra di palme da cocco. Nell’ultimo giorno di viaggio si oltrepassa la frontiera e si riaffonda nella magia: l’incontro è con il vudù originario, ben diverso dai clichè conosciuti; sul litorale di Benin e Togo questa religione è praticata con fervore sincero. Assistendo ad una cerimonia, fra il ritmo incalzante dei tamburi e dei canti, può succedere che qualcuno cada in stato di trance. Queste manifestazioni, come i riti dei guaritori che incontreremo, si basano su una visione semplice dell'uomo dove materiale e spirituale sono legati: tutto è considerato in modo olistico: magia tradizionale e concreto del quotidiano sono inscindibili, in Africa. E prima di partire, durante gli ultimi acquisti a Lome, tra i negozi di arte tribale e le gallerie d’arte togolesi (i cui esponenti cominciano ad essere apprezzati anche all’estero) o scoprendo i colorati pannelli pubblicitari dei coiffeur di strada – nuova frontiera del collezionismo - vi accorgerete che questa sensazione non vi abbandona: la possente presenza della magia nelle sue infinite possibilità vi accompagna ancora …

E forse questo è il dono più grande che vi lascerà l’Africa in questo coinvolgente viaggio.

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