I Tamberma sono una popolazione che ha trovato rifugio da molti secoli ai piedi dei monti dell'Atakora, luogo di difficile accesso che però ha fatto sì che venissero protetti dai negrieri del mondo arabo.
Il nostro excursus sull'architettura africana e le sue singolarità ci ha portato a narrarvi di questo mitico popolo. Per cominciare...davanti alle porte delle loro case si trovano grandi feticci dalla forma fallica atti a proteggerne gli ingressi, ma di 'notevole' non c'è solo questo: l'architettura di questi luoghi viene difatti considerata una delle più belle d'Africa, con case fortificate che sono veri piccoli castelli in argilla costruiti su tre livelli.
Spesso i Tamberma vengono definiti popolazione delle case fortificate.
Queste regioni sono davvero particolari, da vedere, in quanto possono considerarsi fra le più autentiche del continente africano, dove la vita si perpetuada secoli senza modificazioni , all´interno delle grandi case patriarcali fortificate ed isolate. I loro piccoli castelli di solito si possono visitare, in questo modo si possono conoscere direttamente le loro quotidianità e le loro tradizioni.
Valle dei Tamberma
Come punto di partenza per visitare la valle dei tamberma si consiglia il villaggio di Kandé, circa 30 km a sud di Kéran lungo la strada internazionale, che segna il margine settentrionale del tratto più panoramico della carrozzabile. Sovente, i viaggiatori che non dispongono di un mezzo di trasporto attraversano a piedi queste strade sterrate fino ai villaggi; passando in questo modo così 'alla mano', è piu' facile che gli abitanti possano accoglierli calorosamente, non considerandoli quali turisti.
La casa tamberma è detta 'tata' e le sue famose torri sono collegate l'una all'altra con lo spesso muro fino ad arrivare all'unica porta che dà sull'esterno. Anticamente, tale struttura fortificata era utile a contrastare le invasioni delle tribù vicine e, alla fine del XIX secolo, dei tedeschi. Dentro la casa, sollevata dal resto, c'è una grande terrazza fatta di tronchi coperti d'argilla; è qui che si cucina, si fa essiccare il miglio e il mais e si trascorre gran parte del tempo libero.
Le torri, con forma conica, si usano per immagazzinare i cereali, le altre stanze fungono da camera da letto e da bagno; una di esse è la cucina per la stagione delle piogge. Anche gli animali vengono tenuti al piano terra, per ripararli dalla pioggia eventuale. Essendo le case fatte di argilla, legno e paglia sono abbastanza fresche per tutto il giorno, mentre nei villaggi più 'moderni' le abitazioni sono in calcestruzzo e risultano molto più calde. Gli abiti di questa popolazione sono molto succinti e per loro è normale, quindi si infastidiscono - giustamente - alquanto quando i turisti li fissano. Il vero viaggiatore invece, mantiene un atteggiamento discreto e la gente lo premia sempre accogliendolo nelle proprie case e donando la propria amicizia in modo disinteressato. Nell'interno delle case non c'è molta luce, giusto quella sufficiente per non andare a sbattere contro i muri od inciamparsi nei teschi di animali ( i feticci ) appesi alle pareti o nel piccolo altare dei sacrifici. (Non sarebbe affatto divertente!)
I tamberma sono animisti. Una curiosità ancora per gli appassionati: architetti di avanguardia come Le Corbusier sono rimasti colpiti per la plasticità delle forme di queste dimore fortificate.
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martedì 6 settembre 2011
L'Architettura delle favole: i castelli deiTamberma
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se penso che queste meraviglie sono fatte in argilla... fantastico!
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